“The Wall” Live Show

IL PRIMO ESPERIMENTO

Nel 2005 ai Floyd Machine venne il desiderio di tentare l’impresa di riprodurre il “The Wall Live Tour” del 1980-81 che i Pink Floyd presentarono al mondo intero, ovviamente il più fedelmente possibile, ma sempre considerando le proprie proporzionate e limitate possibilità tecniche, sceniche e strutturali.

Si pensò a qualche effetto teatrale ad imitare un pò le grandi scenografie di the wall e da qui l’idea del nostro Roger-Alberto fu di confezionare personalmente un grosso pupazzo di cartapesta rappresentante la testa del “maestro” con due grandi e potenti fari bianchi al posto degli occhi: sarebbe apparso al momento opportuno salendo dal retro del palco sorretto da una fune che scorreva nella carrucola di uno stativo apposito di metallo… nonostante il sistema fosse semplice e rudimentale riscosse effetti davvero molto suggestivi ma purtroppo lo stesso pupazzo gradualmente andò distrutto.

Per ottemperare alla sezioni cori ci appoggiammo ad un gruppo già esistente che cantava il genere ‘Gospel’ che equipaggiammo con abiti di scena neri e la classica fascia e stemma al braccio ed al petto raffiguranti i famosi martelli su campo rosso e bianco.

Le stesure dei cori furono onestamente molto ‘dritte’ e non particolarmente armonizzate in quanto nessuno di noi aveva al tempo una preparazione tecnica atta al caso che ebbe buon quantomeno importante impatto scenico.

Andammo alla sede del coro cittadino di Forlì, dove incontrata la direttrice chiedemmo la collaborazione di alcuni dei loro ragazzini al fine di poter interpretare il coro di ‘another brick’ part 2 ma ci fu risposto in modo negativo in quanto il brano fu ritenuto musicalmente non educativo per i ragazzi, che avrebbero dovuto semplicemente cantare in coro senza armonizzazioni o assoli… per cui avvallammo questa ipotesi scenica e strutturale campionando sulla tastiera di Paolo i famosi versi (che utilizziamo da allora ancora oggi!).

Cominciammo così le prove in studio che durarono 5 mesi e cercammo di curare quanto più possibile i suoni e le partiture che nel 2005 ci sembrarono accettabili, ma che riascoltando oggi ci risultavano mal riprodotte in certi passaggi.

Facemmo del nostro meglio e riuscimmo così a presentare lo spettacolo ben 5 volte: a Forlì (Naima Club) in aprile (tutto esaurito), a Sirmione (BS), a S. Sofia (FC), a Forlimpopoli (FC) nella rocca della città(tutto esaurito) ed a Soresina (CR) in teatro.

I risultati furono sorprendenti grazie anche alle scenografie ottenute con l’allestimento fuori dal palco di un enorme muro di mattoni bianchi di cartone molto simile a quello usato dai veri Pink Floyd, una cameretta esterna al palco (montata sul tetto di uno dei furgoni del service quando all’aperto) arredata con televisore e filmato originale degli anni ’50, abad-jour, poltrona ed accessori richiamanti esattamente l’originale usato da Roger Waters con due enormi stendardi neri raffiguranti lo stemma dei famosi martelli su palco, la sagoma enorme del maestro con gli occhi luminosi, fuochi pirotecnici d’impatto… un totale successo.

Lo spettacolo venne però successivamente accantonato dalla band perchè malgrado le stesure reali e le belle scenografie, ci non eravamo soddisfatti di come venivano eseguiti per cui si decise di non ripetere più lo show, almeno fino a quando non si fossero riveduti cori armonizzati e stesure suonate meglio eseguite!

Il PROGETTO RINNOVATO

Nel 2010 venne pubblicata la notizia che il grande Roger Waters (…quello vero!) avrebbe riproposto il tour di The Wall per intero, come nel 1980, con proiezioni sul muro e tutta la classica scenografia con pupazzi enormi gonfiabili e stupefacenti video… come solo i veri Pink Floyd sapevano fare.

Dopo aver visionato alcuni filmati provenienti dai primi concerti della tourneè mondiale in Canada ed U.S.A. ci venne quella voglia mista alla solita nostra pazzia che è propria delle sfide-Floyd Machine, ma rimase confinata inizialmente ad una risposta di assemblea: “no no, troppo imponente, lasciamo perdere!”

Successe però che prima del Natale 2010 io ricevetti una telefonata da Piadena (provincia di Cremona), dove da tre anni consecutivi ci esibiamo in estate con il concerto solito, ed il direttore artistico dell’evento mi chiese esplicitamente sull’onda di tantissime richieste ricevute, di riproporre nell’estate 2011 il live di The Wall al posto del seppur bellissimo e seguito concerto miscellanea 67/94….

In un’osteria di paese che ospita le nostre uscite di gruppo per gli scambi di auguri natalizi e serate conviviali tra  chiacchiere, buon cibo e vino, io lanciai nuovamente la proposta con concrete possibilità di realizzazione ed ingaggio.

Subito Paolo accettò, io ero già concorde, Davide sorrise (gli si leggeva la voglia negli occhi), Alberto disse subito di no ma poi si corresse considerando come condizione un enorme lavoro di gruppo con tante prove e serietà.

Il risultato fu che prima di uscire si brindò al progetto di riproporre il The Wall Live Show a distanza di 7 mesi… fine luglio!

Stendemmo quindi a tavolino il piano di lavoro: si arruolò un maestro di cori ed armonizzazioni (James), molto bravo e preparato che si impegnò a testa bassa ad organizzare prove assidue dei soli cori ( 3 coriste+lui ) impartendo loro partiture senza le musiche della band la quale a sua volta cominciò una serie assidua di prove di 4 ore settimanali, a volte raddoppiate per riprodurre fedelmente le intere stesure con strumenti elettrici ed acustici assolutamente identici agli originali.

La fortuna di avere la collaborazione artistica del bravissimo professionista Aldo Visentin fece sì che si potesse prevedere una tri-proiezione dei video che sarebbe scorsa dal muro esterno allo schermo circolare con giochi scenici incredibili oltre alla programmazione al computer del disegno di luci dedicato brano per brano

Dal canto mio, rispolverai tutte le attrezzature sceniche messe da parte anni prima aggiungendo un secondo aggiuntivo mixer (circa 50 canali audio comandati contemporaneamente da Claudio Battaglione, nostro storico fonico e responsabile tecnico), ulteriori delay ed effetti dedicati ed una ulteriore porzione di impianto audio maggiorando e potenziando tutta l’attrezzatura audio.

Dopo 5 mesi di prove, le musiche ed i cori erano pronti, per cui si decise di cominciare a provare unitamente tutto lo show ed i risultati furono subito sorprendenti, anche se alcuni piccoli dettagli andavano perfezionati.

Le prove a teatro

Dal momento in cui si decise insieme di accettare la sfida ci ponemmo come obbligo una prova generale di tutto lo show prima di metterlo in opera da attuare in una location ampia ed adeguata e la fortuna volle che tra le mie conoscenze apparisse Mauro Lazzarini,  un caro amico imprenditore ravennate appassionato di musica e Pink Floyd, il quale aveva in gestione lo storico teatro Astoria in Ravenna.

Ottenni così la disponibilità del teatro per 5 giorni di prove continuative che avrebbero anticipato lo show ufficiale a Cremona.

L’ultima sera di prove venne pubblicizzata dalla stampa locale come ‘data zero’ nella quale un folto pubblico curioso assistè entusiasta e fu la riprova generale che tutto era pronto.

Una volta concluso, si smontò e ricaricò tutto su 3 furgoni-camion pronti per conquistare il pubblico di Piadena (CR), sperando nella clemenza del meteo favorevole assolutamente importante per la buona riuscita dello show.

L’esordio del nuovo show

Partimmo per Piadena alle 9 del mattino di venerdì 29 luglio, determinati e rinfrancati dal bel tempo e dalle buone previsioni. Una volta arrivati, si scaricò e montò tutto dividendoci sapientemente in gruppi di lavoro. Alle 18 ero pronto con il palco e alle 18,30 erano allestite anche tutte le scenografie e l’audio.

Aldo in qualità di ingegnere dei video e delle luci era a sua volta pronto e si doveva quindi attendere che con il tramonto del sole si potessero effettuare i puntamenti di fari e proiettori.

Terminato il sound-check senza intoppi, ci siamo preparati con gli abiti di scena e cenato con una palpabile emozione di gruppo in quanto già molto prima dell’apertura dei cancelli era affluito un enorme gruppo di persone chein grande percentuale esibivano maglie richiamanti The Wall, i Pink Floyd, Roger Waters, David Gilmour… fans veri che si attendevano un concerto vero i quali anche a distanza, notarono la scenografia imponente di oltre 200 ‘mattoni’ di cartone bianco da 1 mt vedeva spiccare stendardi e cerchio di scena a ricordare esattamente lo show di Roger Waters che aveva pochi mesi prima deliziato il mondo intero.

Dopo un paio di ore prese vita lo show e dal palco appariva un intero campo da calcio dove era allestito lo show gremito di persone con telefoni alla mano attenti, composti e notavo i più vicini illuminati dalle luci di scena, cantare i brani insieme a noi.

Lo spettacolo si svolse senza intoppi con i previsti effetti, filmati in triproiezione, fuochi pirotecnici, suoni perfetti e tutto fu addirittura superiore alle aspettative a coronare il nostro lavoro alimentato unicamente da proprie modeste attrezzature e grande volontà e dedizione.

Io ringrazio tutti i Floyd Machine ed il pubblico che ha presenziato allo show.

La soddisfazione più grande malgrado le spese abbiano superato di 814 euro il cachet ricevuto è stata di ricevere i complimenti dal pubblico e da persone del settore che avevano pochi giorni prima assistito allo show di Roger Waters a Milano che costava solo di service e scenografia 398.000 euro a sera….senza il prezioso contributo di Aldo Visentin non sarebbe stato realizzabile ma è il lavoro di tutta la squadra protratto per mesi che ha ottenuto risultati eccezionali verso un obiettivo felicemente raggiunto!

Forti del successo ottenuto a Piadena organizzammo un live ‘The Wall’ previsto per il periodo del Natale successivo allo scopo di raccogliere fondi per beneficenza da consegnare all’associazione che aiuta ragazzi con disabilità ‘Incontri senza barriere’ di Forlì.

In quell’occasione improntammo tutto lo show già previsto aggiungendo un sistema acustico quadrifonico al già potente impianto audio facendo scaturire tutti gli effetti sonori in ‘surround’ con effetto straordinario e potenziammo le scenografie con un enorme Maiale aerostatico e 30 figuranti uniti a 12 ragazze con i pattini che presero parte allo show!

Fu meraviglioso, 1200 paganti a riempire il palasport, oltre 6000 euro raccolti in beneficenza, tutti i ragazzi dell’associazione che indossavano una maglietta dedicata all’evento a fare da servizio cortesia e maschere a coronare un  meraviglioso show!

… Da 20 anni….. Floyd Machine!