Di solito le conferenze e i discorsi si aprono con un “sarò breve!”. Io, in questo caso, farò un’eccezione, perché quello che ho realizzato in oltre 35 anni della mia vita è frutto di tantissimi sacrifici e fatiche per cui non mi sembra giusto raccontarlo in poche righe!
Nasco a Forlì il 10 giugno del 1962 (annata di grandi vini e stupende chitarre) da una famiglia di estrazione sociale modesta. Mio padre, meccanico di biciclette e motorini, è in grado di riparare qualsiasi cosa munita di motore. Mia madre, casalinga come tutte le donne romagnole di una volta, è maestra nel mantenere l’armonia familiare e grande economa. Ho anche un fratello maggiore di nome Ivan, grande appassionato di viaggi, che adoro e che chiamo semplicemente “fratello”.
Ero un bravo studente e ho frequentato le scuole dell’obbligo superandole a pieni voti. Da sempre mi appassionano gli sport e, sin dall’età di 6 anni, ho militato in una società calcistica. A 12 anni, a causa di un dissidio con l’allenatore, decisi di cambiare sport e iniziai a giocare a basket nella gloriosa PGS Fulgor di Forlì dove malgrado la mia bassa statura rispetto all’altezza media dei giocatori, sono riuscito a raggiungere la serie C nazionale assieme al mio grande amico di adolescenza Luca Chiadini.
Ho sempre avuto la predisposizione ad aiutare il prossimo e giunto al momento di decidere la strada da intraprendere dopo le scuole medie, scelsi di diventare infermiere professionale. Frequentai quindi un biennio statale per essere ammesso al corso di specializzazione. Nell’estate dei miei 15 anni per non dipendere economicamente dai miei genitori, andai come tanti studenti a fare il cameriere stagionale. Mi piacque al punto da farmi cambiare idea sul quadro del mio nuovo futuro e, dopo essermi diplomato in stenodattilografia, continuai gli studi frequentando la scuola alberghiera che, oltre a piacermi, mi offriva da subito un buon impiego ben remunerato.
È stato in questo periodo che, ascoltando i vinili di mio fratello con i brani eterni dei Pink Floyd, Who, Hendrix, Deep Purple, Jethro Tull, Yes, Queen, Area, New Trolls ecc… cominciai a suonare chitarra e batteria come autodidatta con grande cuore e passione! Insieme a pochi amici formai così la rock-band “Immagine Magica” dove insieme a mio fratello, Loris Giovannetti (mio allenatore di basket) e Gabriele Foschi proponevamo proprio questi generi musicali dal vivo, sfruttando pochi mezzi di fortuna, ma con grande entusiasmo e fantasia!
In quel periodo mi dividevo fra studio, musica, allenatore inoltre dei bimbi del mini-basket, praticavo sport e la sera lavoravo in un club privato di Forlì per essere economicamente indipendente. La domenica e le festività non avendo l’obbligo della scuola, erano l’occasione per lavorare extra nei ristoranti risparmiando il denaro che restava dal contribuire alle spese di famiglia dei miei genitori per comprarmi gli strumenti musicali!
Ottenuto il diploma alberghiero partii subito militare scegliendo il corpo speciale di Polizia Penitenziaria allo scopo di risultare utile alla società ed imparare un nuovo mestiere che mi permettesse di avere anche un piccolo stipendio continuando anche sotto gli obblighi di leva a lavorare nei ristoranti nel tempo libero.
Congedatomi dopo un anno, cominciai, con mansioni di caposervizio, il mio itinerare invernale nelle più belle catene alberghiere e ristorative d’Europa mentre d’estate lavoravo a Milano Marittima sulla Costa Adriatica italiana. È motivo di vanto per me aver diretto ristoranti e alberghi italiani famosi nel mondo, come “La Frasca” dell’amico Gianfranco Bolognesi e gli Hotel della catena “Baglioni” di Bologna, Firenze e Parma, di cui conservo un magico ricordo e grazie ai quali ho avuto la fortuna di conoscere personalmente grandi personalità dell’arte, spettacolo e sport, quali: Bob Dylan, U2, Sting, il Papa Giovanni Paolo II, Senna, Prost, Alberto Tomba, Michael Schumacher, Platini, Franco Baresi, Van Basten, Maradona, Alberto Sordi, Ornella Muti e tanti altri.